L’arte che dà voce alla memoria: Mino Miale protagonista al Festival della Pace
Con la sua opera “Acqua”, l’artista e scenografo Mino Miale intreccia il rito del carnevale ivoriano e la storia coloniale in un potente racconto visivo
Si è conclusa con successo la quindicesima edizione del “Festival della Pace attraverso la Cultura”, promosso dall’associazione barese Stargate Universal Service, presieduta da Mariella Ragnini de Sirianna.
Dal 24 al 28 luglio, il Festival ha animato la scena culturale barese con quattro giornate intense di incontri, riflessioni e performance artistiche. Autorevoli relatori e artisti si sono confrontati sul tema della diversità culturale e identitaria come fondamento imprescindibile per una convivenza pacifica.


Il messaggio di Pina Catino
Durante la cerimonia inaugurale, è stato letto il messaggio di saluto di Pina Catino, Presidente del Club per l’UNESCO di Bisceglie, assente per impegni istituzionali fuori regione. A dar voce alle sue parole è stata la docente Francesca Savino, membro ordinario del Club:
«Aderiamo e collaboriamo con piacere al Festival della Pace da diversi anni.
Per l’Unesco, l’Arte nella molteplicità delle sue accezioni, è il medium per eccellenza del Dialogo e avvicinamento delle Culture per Costruire la Pace nella mente degli uomini come recita il Preambolo dell’Atto Costitutivo dell’Unesco (poiché le guerre nascono nella mente degli uomini, è nella mente degli uomini che devono essere costruire le difese della Pace), atto firmato a Londra nel novembre 1945.
L’Unesco (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza, la Cultura e la Comunicazione) si impegna attivamente nella protezione e promozione dell’Arte e della Cultura a livello globale attraverso diverse iniziative e programmi, tra cui la “Giornata Mondiale dell’Arte”, istituita nel 2019 e celebrata il 15 aprile. l’Unesco lavora per proteggere il patrimonio culturale, compreso l’arte, anche in situazioni di conflitto armato o disastri naturali, attraverso la Convenzione del 1954.
La sede dell’Unesco a Parigi ospita una vasta collezione di opere d’arte donate da vari paesi, che rappresentano la diversità artistica e culturale del mondo».


Mino Miale e la mostra “La Pace… di Irina Hale”
La manifestazione si è svolta negli spazi dell’ex Palazzo delle Poste Centrali, oggi Salone del Centro Polifunzionale dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, e ha avuto come fulcro la mostra collettiva “La Pace… di Irina Hale”, omaggio all’artista di origine russa scomparsa nel 2022, che elesse la Puglia a sua patria d’adozione.
Tra gli artisti in mostra anche Mino Miale, scenografo e membro del Direttivo del Club per l’UNESCO di Bisceglie, che ha proposto un’opera di grande impatto simbolico: una foto tratta dall’album “Acqua”, incastonata in una scultura metallica con specchio, finemente cesellata dall’artista stesso.
«L’immagine – spiega l’artista – ritrae un uomo che, in occasione del Carnevale della Costa d’Avorio, ha interpretato il “Gruppo dell’Acqua”. In mano tiene uno strumento metallico da lui realizzato, capace di riprodurre il suono dello sgocciolio dell’acqua, evocando così l’essenza stessa dell’elemento rappresentato».

Un intenso reportage sul Carnevale ivoriano
L’album “Acqua”, cuore dell’opera esibita durante la collettiva barese, offre un intenso reportage sul Carnevale ivoriano, noto come Festa dell’Abissa, cui Miale ha assistito direttamente: «Celebrato ogni anno nella città di Grand-Bassam, in Costa d’Avorio, dalla comunità Nzima, il Carnevale ivoriano non è un semplice evento folklorico, ma un rito sacro e politico in cui si rinnova la memoria collettiva del popolo attraverso danze, maschere e l’incontro tra antenati e discendenti. Durante il Carnevale – dichiara Miale – la comunità si confronta pubblicamente sui torti sociali e sulle questioni irrisolte, affidandosi alla saggezza degli spiriti per ritrovare armonia».
«La “Festa dell’Abissa” – prosegue lo scenografo turese – serve a rafforzare i legami comunitari e a rinnovare la fedeltà al re in carica. Non a caso, in apertura dei festeggiamenti, i vari villaggi presentano al re le delegazioni che si esibiranno in riti ancestrali e danze iniziatiche, a stretto contatto con la terra. E durante le sfilate che si susseguono non manca mai il tradizionale “saluto al re”, gesto di riverenza e rispetto».

«Per 15 giorni il ritmo incalzante dei tamburi sacri (Edo-N’gbolé) domina la scena: al mattino sono i bambini a percuoterli con rami, poi, con l’approssimarsi della sera, passano il testimone agli adulti. È proprio di sera che si raggiunge il culmine: alle percussioni si uniscono le fanfare e il suono inconfondibile delle trombe, che crea un’atmosfera sonora travolgente».







«Interessanti – annota Miale – le figure delle “divinatrici” (komian), ossia delle donne che, iniziate fin da bambine, riescono attraverso prassi divinatorie a “leggere gli spiriti”, indicando se si è degni di vivere all’interno della comunità».

In parallelo, l’opera di Miale include uno studio approfondito – condotto nei musei nazionali europei e nel Musée National du Costume de Grand-Bassam (Costa d’Avorio) – dedicato alla deportazione degli schiavi africani, una pagina oscura della storia che ancora oggi impone una riflessione critica sulle responsabilità collettive, la memoria e la riparazione.
L’intersezione tra il rito africano e la storia coloniale, filtrate attraverso l’arte, fa dell’opera di Miale un potente strumento di testimonianza e consapevolezza che merita di avere maggiore eco.
Work in progress…
La mostra barese ha rappresentato solo una tappa di un percorso articolato che Mino Miale ha avviato negli ultimi anni: «Dopo i miei viaggi in Africa nel 2023 e nel 2024 – racconta – quest’anno ho avuto il piacere di ospitare a Turi, per tutto il mese di giugno, il fratello del Ministro del Tesoro della Costa d’Avorio, Desirè Eba».
«Abbiamo avuto modo di porre le basi di un dialogo che mira a costruire un ponte culturale tra il Carnevale cattolico contemporaneo e quello africano, ancora profondamente radicato nelle tradizioni rituali e antropologiche. Un progetto ambizioso – chiosa Miale – che proseguirà nei prossimi mesi».








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