Attualitàprimo piano

Giornata Commemorativa della Strage di Capaci

Il Presidente della Regione Puglia interviene alla Corte d’Appello di Bari

Durante la cerimonia in ricordo del giudice Giovanni Falcone, della moglie Francesca Morvillo e degli agenti della scorta, in occasione del 32° anniversario della strage di Capaci, il presidente della Regione Puglia ha sottolineato l’importanza di riascoltare le parole di Falcone per la loro chiarezza. Ha elogiato l’intervento della signora Luciani che ha invitato ad abbandonare l’indifferenza e adottare un impegno attivo contro la mafia. L’antimafia sociale, sostenuta dalle amministrazioni comunali e regionali, si concretizza nel dialogo e nella convinzione che la scelta mafiosa è una via di morte.

Alla cerimonia, svoltasi nell’Aula Magna della Corte di Assise di Bari, hanno partecipato autorità giudiziarie, istituzionali e studenti delle scuole superiori impegnati in progetti di educazione alla legalità. La fanfara dell’Aeronautica Militare ha eseguito gli inni nazionale ed europeo, e un filmato con interviste a Falcone è stato proiettato. Un riconoscimento è stato conferito a Arcangela Petrucci e Maria Anna Ciavarella per il loro impegno nell’antimafia sociale, in memoria dei loro mariti uccisi a San Marco in Lamis nel 2017. Negli anni passati, riconoscimenti simili sono stati dati a don Riccardo Agresti, Stefano Fumarulo e Daniela Marcone per il loro contributo alla lotta contro la mafia.

La strage di Capaci.  La Strage di Capaci avvenne il 23 maggio 1992 nei pressi di Capaci, in Sicilia. Un attentato esplosivo organizzato da Cosa Nostra causò la morte del giudice antimafia Giovanni Falcone, di sua moglie Francesca Morvillo, anch’essa magistrato, e di tre agenti della scorta: Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani. L’attacco fu eseguito utilizzando circa 500 kg di tritolo piazzati sotto l’autostrada A29, che vennero fatti esplodere al passaggio del convoglio su cui viaggiava Falcone. L’evento scosse profondamente l’Italia, segnando un momento cruciale nella lotta contro la mafia e portando a una maggiore mobilitazione dello Stato e della società civile contro la criminalità organizzata.

Giovanni Falcone. Giovanni Falcone (1939-1992) è stato un celebre magistrato italiano, noto per il suo impegno nella lotta contro la mafia siciliana, Cosa Nostra. Nato a Palermo, Falcone dedicò gran parte della sua carriera alla persecuzione delle attività mafiose, sviluppando innovative tecniche investigative e collaborando strettamente con il collega Paolo Borsellino.  Falcone giocò un ruolo cruciale nel maxiprocesso di Palermo (1986-1987), che portò alla condanna di centinaia di mafiosi. Le sue indagini e il suo approccio sistematico smantellarono molte reti mafiose e diedero una svolta decisiva nella lotta alla criminalità organizzata. Il 23 maggio 1992, Falcone fu assassinato in un attentato esplosivo a Capaci, insieme alla moglie Francesca Morvillo e a tre agenti della scorta. La sua morte scosse l’Italia e rafforzò l’impegno nazionale contro la mafia, rendendo Falcone un simbolo duraturo di giustizia e coraggio.

Paolo Borsellino. Paolo Borsellino (1940-1992) è stato un influente magistrato italiano, rinomato per il suo impegno nella lotta contro la mafia siciliana, Cosa Nostra. Nato a Palermo, Borsellino lavorò fianco a fianco con il collega e amico Giovanni Falcone, contribuendo significativamente al maxiprocesso di Palermo (1986-1987) che portò alla condanna di numerosi mafiosi. Borsellino fu un fervente sostenitore dell’antimafia e sviluppò strategie innovative per combattere la criminalità organizzata. Dopo la morte di Falcone, Borsellino continuò a perseguire con determinazione la lotta contro la mafia, nonostante le crescenti minacce alla sua vita. Il 19 luglio 1992, meno di due mesi dopo l’assassinio di Falcone, Borsellino fu ucciso in un attentato dinamitardo in via D’Amelio a Palermo, insieme a cinque agenti della sua scorta. La sua morte, avvenuta poco dopo quella di Falcone, rafforzò ulteriormente la determinazione dell’Italia nella lotta contro la mafia, rendendo Borsellino un simbolo di coraggio, integrità e dedizione alla giustizia.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *