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Il “Parco dei Briganti” compie dieci anni: il 23 agosto la Grande Festa

 

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​Cassano – La Voce del Paese 

Compirà dieci anni domani 23 agosto, il “Parco dei Briganti, il primo Parco Avventura aperto nel territorio di Cassano delle Murge che insiste sul bosco comunale di Mesola.

Abbiamo chiesto ai due promotori dell’iniziativa, Vito Lopane e Antonio Pietroforte della “Naturende snc” di tracciare un bilancio di questo decennio di attività, fra difficoltà a far vivere la prima “creatura” di questo genere nella nostra zona e la soddisfazione di vederla crescere ben oltre i confini regionali.

Dieci anni fa si inaugurava il primo parco avventura di Cassano, quel “Parco dei Briganti” che oggi è conosciuto in tutta Italia e attira turisti e visitatori. Ve lo aspettavate?

Antonio: No, sicuramente. Ci abbiamo creduto e crediamo con tutte le nostre forze a questo progetto ma non pensavamo avesse nel tempo questa grande attrattività che ancora oggi dimostra.

Vito: Sì, è vero. Ci speravamo ma, come si dice?, le aspettative sono state largamente superate dai fatti: oggi il “Parco dei Briganti” è conosciuto in tutta Italia con visitatori, scolaresche e appassionati che ci raggiungono da ogni Regione e in alcuni casi anche dal Nord Europa.

Diamo un po’ di “numeri” di questi dieci anni di attività…

Antonio: In dieci anni di attività abbiamo avuto circa 15mila visitatori, calcolando solo quelli che hanno usufruito dei nostri servizi, molti di più quelli che hanno visitato il Parco, a piedi o in bici; decine e decine i giovani collaboratori che ogni anno ci accompagnano in questa avventura bellissima.

Quali sono state le maggiori difficoltà di questi anni?

Vito: Certamente la parte burocratica, sfiancante. Spesso avere a che fare con diversi enti, anche sovracomunali non è affatto facile. Per alcune questioni ci siamo dovuti rivolgere perfino al Tar! Ci sono ancora, poi, problemi per l’approvvigionamento energetico: in quella zona non c’è corrente elettrica che potrebbe agevolarci in tante questioni. Io dico sempre che “viaggiamo ancora con la prima” ma abbiamo ancora tante marce a disposizione, come una bella macchina che procede a passo d’uomo quando invece potrebbe correre…

Il Bosco di Mesola, prima del vostro arrivo, era noto più che altro agli appassionati di trekking e per essere spesso soggetto ad incendi. Oggi è letteralmente rinato: natura e impresa possono andare d’accordo?

Antonio: Certamente! In tanti casi come ad esempio il Bosco di Mesola, il miglior modo per salvaguardare la natura è presidiarla. Vuoi in funzione anti-incendio ma anche per evitare lo sversamento dei rifiuti, l’abbandono selvaggio di carcasse d’auto (quella zona era famosa per il ritrovamento di auto cannibalizzate dai ladri e lasciate lì…). E poi per farla conoscere: quanti non sapevano dell’esistenza di quell’area verde e oggi invece la utilizzano nel rispetto delle norme?

Vito: Il Parco si sviluppa su una piccola porzione dei 33 ettari su cui insiste il Bosco ma noi ci preoccupiamo di salvaguardare l’intera area, proteggendola dagli incendi, rigenerandola con la pulizia del sottobosco, facendone scoprire il valore.

Quali progetti per il futuro?

Antonio: Vorremmo realizzare una “aula didattica” per la quale abbiamo già ottenuto un finanziamento regionale, per consentirci di ospitare le scuole anche durante il periodo autunnale e invernale, quando il Parco è chiuso. Poi abbiamo in progetto di realizzare una Torretta di avvistamento incendi: anche qui il progetto era stato finanziato ma per la realizzazione dovremo aspettare l’anno prossimo.

Vito: La verità? La nostra fantasia ha il solo limite della realizzabilità. Abbiamo sogni enormi e la testa dura, per realizzarli, come la pietra della cava di Mesola!

Mercoledì 23 agosto, per festeggiare il decennale dell’iniziativa per chi acquista 1 percorso ne riceverà 1 in omaggio ma soltanto se al momento dell’acquisto pronuncerà la formula “Auguri Briganti”.

 

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