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ZTL. Croce e delizia dei residenti ma non solo. Multe per divieto di transito o di sosta? ​

 

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Ho vissuto a Gioia del Colle per vent’anni, tra i vicoli che abbracciano la Chiesa Madre e lo sguardo severo del Castello Svevo. Poi il lavoro mi ha portato al Nord e la residenza mi ha seguito, com’è giusto che sia. Ma ogni estate ritorno, da proprietario di una piccola palazzina nel cuore del borgo: non l’ultimo arrivato, ma uno che qui ha messo qualche radice e continua a curarla.

Tornare significa riaprire finestre su pietre antiche, riascoltare i passi sulle basole, lasciarsi sorprendere da un centro storico, uno dei tanti gioielli della Puglia. È l’abbraccio che ci si aspetta da casa. Quest’anno, però, tra quell’abbraccio e me si è messa la ZTL estiva, partita tardivamente dal 18 agosto e con un termine molto breve a settembre: undici mesi di traffico spesso disordinato, poi all’improvviso la stretta.

Dopo qualche peripezia ho ottenuto un permesso di transito. Utile, sì; ma non di sosta. Qui sta il nodo: essendo proprietario ma non più residente, non posso avere ciò che ai residenti è concesso. Posso attraversare i vicoli, salutare il mio portone, appoggiare la valigia sullo scalino… e poi andare a cercare parcheggio altrove. In estate la regola è inflessibile; nel resto dell’anno, invece, torna la libertà — a tratti troppo allegra — che tutto consente e poco ordina.

Il contrasto fa sorridere, amaramente: si chiede al centro storico di essere vivo e accogliente proprio nei mesi in cui lo si irrigidisce; lo si lascia senza regole quando avrebbe bisogno di ordine gentile. E capita così che, in una serata già quieta, l’auto davanti casa diventi materia da contravvenzione.

Nessun rancore, davvero. Ho scelto di leggere quella multa come un contributo al mio Comune: se servirà a chiudere una buca o a sostenere un servizio, sono contento di aver dato una mano. Ma una mano non dovrebbe essere respinta quando chiede solo di sostare per vivere, con misura, la propria casa.

Forse la soluzione è semplice: distinguere tra chi arriva e chi appartiene, anche se la residenza abita altrove. Concedere ai proprietari non residenti un permesso di sosta misurato e intelligente nei mesi estivi non toglie nulla alla tutela dei luoghi; anzi, restituisce vita alle strade, luce alle finestre, presenze ai balconi.

Perché Gioia del Colle resta bellissima: la Chiesa Madre che si staglia sul cielo, il Castello che racconta secoli, i vicoli che sanno di storia. Sarebbe un peccato che la gioia del ritorno si trasformasse, per un cavillo, in un piccolo dolore amministrativo. E allora, con la stessa ironia con cui ho pagato la mia parte, propongo un compromesso: meno rigidità a calendario, più buon senso tutto l’anno. Così, tra bellezza e regole, la casa tornerà a sembrare casa – anche per chi la possiede.

Ing. Fabrizio Recchia

 

 

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