Centro di Ascolto – Il vero senso del Natale grazie anche all’84° CSAR
Dicembre si conclude cibo per il Centro di Ascolto “Dal silenzio alla parola”, all’insegna della condivisione più autentica, quella nel vero senso della parola “eucaristica” della divisione del cibo.
Un mese in cui grazie alla generosità del Comandante dell’84° CSAR Ivano Sorrentino, del cappellano don Francesco Ferrante e di tutti i militari il 10 dicembre scorso sono giunti numerosi beni di prima necessità per l’Emporio solidale, un gesto prezioso che denota attenzione per i più fragili che possono così scegliere ciò di cui più hanno bisogno.
All’incontro erano presenti anche don Francesco Micunco, parroco della Chiesa Immacolata di Lourdes e don Tonino Posa della Chiesa Santa Maria Maggiore che con grande generosità ha messo a disposizione del Centro la sede che ospita l’emporio, credendo in questo progetto di carità più efficace e utile alle famiglie delle classiche donazioni di derrate alimentari tout court.
Al dono dei militari si è aggiunto quello degli studenti dei Canudo-Marone-Galilei che nel corso delle assemblee di istituto hanno organizzato una raccolta di beni di prima necessità da devolvere alle centinaia di famiglie che vengono costantemente aiutate dall’associazione, tra cui farina, olio, tonno, sugo di pomodoro, pasta…, prodotti per l’igiene (shampoo, deodoranti, sapone, bagnoschiuma…) e indumenti.
I beni raccolti sono stati consegnati all’Associazione il 21 dicembre, subito dopo la fine dell’assemblea, dagli stessi rappresentanti degli studenti di cui è portavoce Dominic Tinelli.
“Donare – hanno dichiarato i ragazzi – significa trasformare un piccolo gesto in un grande aiuto per chi vive momenti difficili. Queste iniziative dimostrano che noi giovani siamo capaci di interessarci al bene della comunità e di chi ci sta accanto, promuovendo solidarietà e senso di responsabilità.”
Altro graditissimo dono è giunto dal Rotary Club Acquaviva-Gioia del Colle: delle cassette di frutta fresca consegnata dal presidente Vincenzo Nicastri dai volontari poste sotto l’albero.
“Ringrazio tutti coloro che hanno avuto per i nostri assistiti e per noi attenzione ed un pensiero, grazie di cuore! Grazie anche ai benefattori che ci sono sempre vicini – ha dichiarato Rosanna D’Aprile, da 18 anni alla guida di questa bella realtà -, anche quest’anno abbiamo donato alle famiglie seguite dal Centro i panettoni e con il patrocinio del Comune abbiamo offerto il 29 dicembre un pranzo di solidarietà molto apprezzato per il valore che questo gesto di condivisione rappresenta per chi non solo è povero ma anche solo.”
Il sindaco Mastrangelo, nonostante il giorno prima non stesse bene, è stato presente ed ha augurato a tutti un buon anno, ricevendo numerosi e sinceri applausi.
L’Amministrazione ha anche concesso l’utilizzo di una delle casette in Piazza Umberto per esporre i gadget del Centro, presidiata dai volontari.
“Il 6 gennaio ci riuniremo nuovamente a pranzo dopo la messa presso la chiesa del Crocifisso, animeranno questo momento conviviale Beppe junior e Nino Capozzi. Invito anche tutti a continuare a donare indumenti, nonostante i disagi arrecati dalla chiusura di parte della struttura, il servizio è come sempre garantito.”
Tanti e commossi i messaggi di ringraziamento giunti in queste ore…
“Grazie per ciò che il Centro di Ascolto fa per gli ultimi, per tante persone per cui sono in pochi a volersi sporcare le mani. Grazie, perché alla fine andate alla essenza dell’essere umano, non vi fermate alla sostanziale apparenza .”
“Sto attraversando un periodo di salute per me drammatico e grazie al vostro entusiasmo sono riuscito a non sentirmi solo, sono riuscito a sorridere, a vivere con meno paura questi momenti. Spero che questo mio messaggio vi ripaghi per il vostro lodevole impegno e l’amorevole dedizione.”
Parole che scaldano il cuore e danno un senso a tutto, oltre che al “vero” Natale, fatto di piccole cose e gesti di autentica carità, al di là dei lustrini, delle luci e del tanto, forse troppo spreco in futilità, così distante dai veri bisogni di chi è fragile e per cui una carezza, un giorno trascorso insieme, vale più di mille chiassose e costose feste di piazza.