“Il Salvatore è nato per noi”. Il messaggio di Padre Carmine Mosca
“È nato per noi il Salvatore, Cristo Gesù. Dio si è fatto uomo ed è venuto ad abitare in mezzo a noi” (Gv 1,14)
Il Natale ricorda che Dio è venuto al mondo sotto forma di bambino. Il cuore del Natale è un bambino. Ecco perché le melodie, i messaggi, la decorazione natalizia, l’albero di Natale, babbo natale, i regali. sono motivo di gioia per tutti i bambini.
Ma il Natale di Gesù, non consiste appena in un tripudio di feste o in una esperienza diversa dalle altre feste, perché va anche ricordato il martirio di tanti bambini, la cui vita viene calpestata e minacciata, come quella dei bambini di Betlemme uccisi da Erode o vittime nel passato e nel presente di guerre, conflitti militari. e massacri indicibili
Anche Gesù, il divino pargoletto che si preparava a divenire il nostro faro e illuminare il cammino di ogni essere umano, sarebbe stato ucciso se Giuseppe e Maria non avessero lasciato la Palestina per sfuggire alla morte perpetrata dal crudele Erode, re di tutto il territorio di Israele.
Se dipendesse dai bambini il mondo sarebbe diverso. Essi sono come semi che sbocciano creando una nuova umanità. Sono le nuove levi che indicano nuove strade e sognano un futuro nuovo.
Il progetto dell’Emanuele o del “Dio con noi” era quello di trasformare la terra in un’unica e grande famiglia. Venendo dal cielo e assumendo la natura umana, Dio volle annunciare un nuovo cammino agli uomini di buona volontà. Con la sua venuta, predetta dai profeti e indicata presente da San Giovanni Battista, una nuova luce brillò in mezzo alle tenebre e in un mondo sopraffatto dall’odio, dalla violenza, dall’egoismo, dall’avidità e dall’ambizione.
I pastori e i poveri divennero i destinatari della venuta di Dio sulla terra e ai grandi e potenti mostrò i passi da compiere per costruire un mondo nuovo.
Giuseppe e Maria consegnarono a Dio le redini della propria vita . La storia degli uomini è cara a Dio che invita i suoi figli a portare a compimento il piano divino. La vigilanza è oggi necessaria per evitare di cadere nelle mani di nuovi Erodi pronti a massacrare i più deboli e vulnerabili.
Nelle feste di Natale ci sentiamo travolti dalla gioia dei canti, della musica, delle luci e di tante altre cose che deliziano gli occhi e portano gioia ai bambini e alle famiglie.
Molte famiglie preparano belle cene di Natale, riunendo parenti e amici. E poi ? Tutte le promesse lasciano il posto ad attriti e incomprensioni. Poi viene, parlando delle guerre, il lamento di coloro che gemono per la mancanza del pane, del latte, del cibo e della casa.
È un’altra ipocrisia la celebrazione del Natale in questo mondo che progetta guerre e distruzioni.
Il Natale è segno di tenerezza, di amore, di luce, di pace, di solidarietà e di fraternità universale. Davanti al pargoletto divino è necessario inginocchiarsi e chiedere la risoluzione pacifica per tutte le nazioni in guerra, così la vita di nessun bambino cadrà nell’ombra oscura della morte. Che si asciughino le lacrime di coloro che piangono perché possano ritrovare la gioia perduta. Che la nascita del Salvatore e la luce del Vangelo che squarciano ogni buio fuori e dentro di noi ci aiutino a ritrovare e riscoprire la pace tanto necessaria nel nostro tempo.
Questo è il nostro augurio e auguriamo a tutti un buon e santo Natale.
Padre Carmine Mosca