Presunte tangenti in cambio di appalti. Anche a Gioia?
Spunta anche il comune di Gioia del Colle nelle indagini inerenti l’inchiesta sulle presunte tangenti in cambio di appalti nella Asl Bari. In questo caso intorno a tutti quelli che hanno avuto a che fare con Donato Mottola e sui possibili rapporti illeciti dell’imprenditore che durante il covid ha fornito alla Regione moduli prefabbricati per milioni di euro, da cui è nata l’inchiesta sulle mazzette alla Asl di Bari. Un fascicolo quindi che non riguarda solo la più importante azienda sanitaria pugliese. L’imprenditore Donato Mottola è accusato di aver promesso soldi per ottenere appalti pubblici.
L’indagine, partita da una precedente inchiesta sulla Protezione Civile, ha messo in luce un sistema di malaffare che si estende oltre l’ASL di Bari, coinvolgendo più enti locali, tra cui Gioia del Colle. Infatti, i finanzieri del gruppo Anticorruzione, comandati dal tenente colonnello Pasquale Pepe, dietro mandato del procuratore Roberto Rossi, si sono presentati in due Comuni della provincia di Bari, Gioia del Colle e Bitritto, per raccogliere informazioni e documenti.
Nel comune di Gioia del Colle, i militari hanno “visionato” la documentazione inerente la fornitura da parte della Dmeco di Donato Mottola di una struttura modulare da adibire a scuola (presso la Losapio-Carano), e dove sembrerebbe siano emersi rapporti con un funzionario comunale a cui l’imprenditore avrebbe promesso un compenso, arrivando a incontrare un esponente politico.
Stessa storia anche a Bitritto, per un’altra fornitura di una struttura modulare in una scuola primaria.
Nelle intercettazioni l’imprenditore di Noci sembra considerare normale che per vincere un appalto sia necessario pagare («Perché funziona così»).
https://www.widenews.it/2024/11/15/corruzione-asl-bari-tra-tangenti-arresti-e-lettere-anonime/