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Truffa Bancaria Digitale: restituiti 1.505 euro grazie a Confconsumatori

Il 18 giugno 2024, la sede provinciale di Bari di Confconsumatori ha ottenuto una significativa vittoria per un cittadino di Bitonto, vittima di una truffa bancaria digitale. Grazie all’intervento dell’Arbitro Bancario Finanziario (ABF), è stato riconosciuto il diritto al rimborso di 1.505 euro, sottratti illecitamente attraverso due prelievi “cardless” di 600 euro ciascuno e un bonifico di 305 euro.

Questo caso ha evidenziato le lacune nei sistemi di sicurezza degli intermediari bancari, che non sono riusciti a prevenire la frode nonostante le tecnologie avanzate a disposizione.

Il sistema di pagamento “cardless”, che permette transazioni senza inserire fisicamente la carta nel terminale, ha aperto nuove strade per i truffatori. I malintenzionati possono utilizzare un POS portatile per effettuare transazioni non autorizzate semplicemente avvicinandosi alla tasca della vittima dove è riposto lo smartphone. Se l’importo della transazione è inferiore alla soglia che richiede l’inserimento del PIN, la frode può passare inosservata fino a quando la vittima non controlla i movimenti del conto.

Nel caso specifico seguito da Confconsumatori, il consumatore ha scoperto casualmente le transazioni non autorizzate consultando la lista movimenti tramite l’app della banca. Nonostante avesse sempre custodito con diligenza la carta, utilizzata esclusivamente tramite l’app, si è ritrovato vittima di una truffa sofisticata e ben congegnata. Inizialmente, la banca ha rifiutato di rimborsare il cliente, costringendolo a rivolgersi all’ABF con l’assistenza degli avvocati Nuccia Lisi e Filomena Panzarino.

La decisione dell’Arbitro ha confermato la tesi dei legali, secondo cui il processo di autorizzazione delle operazioni, così come descritto dall’intermediario, non era sufficiente a dimostrare una corretta autenticazione. In particolare, il Collegio ha rilevato che l’intermediario non ha fornito prove sufficienti dell’attivazione del servizio di SMS alert, che avrebbe potuto avvisare il consumatore delle transazioni fraudolente in tempo reale, permettendogli di intervenire tempestivamente.

La restituzione dei 1.505 euro al cittadino di Bitonto non rappresenta solo una vittoria individuale, ma costituisce un importante precedente nel campo della tutela dei consumatori contro le frodi bancarie digitali. Sottolinea la responsabilità degli istituti di credito di implementare e mantenere sistemi di sicurezza efficaci per proteggere i clienti da attività fraudolente. Inoltre, evidenzia la necessità per le banche di comunicare chiaramente ai clienti le funzionalità di sicurezza disponibili e di assicurarsi che siano attivate correttamente.

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