Gioco, tra riordino e tavolo tecnico: la situazione
Conferimento di un ordine migliore o più rispondente dal punto di vista della disposizione, dell’organizzazione e dell’efficienza. Questa è una definizione molto chiara e semplice di riordino. La questione diventa un po’ più complicata e ricca di sfaccettature quando la si applica al mondo del gioco, che sta vivendo un vero e proprio processo di riforma, che ha preso il là da ormai un po’ di tempo. Per farlo però risulta essenziale una concertazione e una trattativa tra Stato, Regioni ed Enti Locali. E questo perché diviene necessaria una regolamentazione valida per indire delle gare pubbliche. Un ruolo fondamentale lo giocheranno le associazioni di categoria Acadi, Acmi, Astro, Egp Fipe e Sapar. Ma che cosa succede?
A fare la differenza potrebbe essere un tavolo tecnico con l’Adm, ossia l’Agenzie delle Dogane e dei Monopoli. D’altronde è stato lo stesso direttore di quest’ultima, Roberto Alesse, a sottolineare ed evidenziare l’importanza di questo passo, che potrebbe rappresentare una vera e propria svolta, dando il là a un cambiamento tanto atteso e sperato. L’aspetto più importante e fondamentale, come detto dalle stesse associazioni, è senza dubbio quello di un riordino territoriale.
Dunque può davvero prendere il là la ricerca di una soluzione equilibrata, intelligente e razionale. Ciò che conta, in primis, è scongiurare perdite di gettito erariale e mettere a rischio i lavoratori del comparto del gioco fisico. Ed è per questo che tutto passa da un Decreto Legislativo, che ha introdotto particolari novità. Infatti, il nuovo bando di gara, ha portato a 7 milioni di euro il costo delle licenze. L’impatto positivo di una raccolta che cresce e che continua a crescere è proprio questo. Non è proprio un caso che, tra il 2019 e il 2023, vi sia stato un aumento del 127%. (da 36,4 e 82,5 miliardi di euro). Insomma, la crescita dei costi delle licenze è senza alcun dubbio stato un qualcosa di proporzionale.
i punti fondamentali del confronto sembrano esser stati stabiliti e decisi. Analizzare le possibili alternative sarà l’importante proseguimento del percorso. La richiesta delle associazioni appare molto chiara: un disegno di legge unitario che comprenda tutto il comparto dell’azzardo, non solo quello online, per quanto sia proprio quest’ultimo a fare da traino a tutto il settore. Diviene comunque essenziale porre fine al divario di trattamento tra prodotti simili di diversi sistemi distributivi. Ovviamente fondamentale è la tutela degli utenti, perché non possono mai venire meno i presidi del gioco legale sui singoli territori. L’esecutivo ha già fatto sapere di volersi muoversi per razionalizzare il sistema nel suo complesso. Quindi un punto d’incontro, a meno di clamorosi colpi di scena, dovrebbe esser trovato nel giro di poco tempo.