Nuovo ospedale Monopoli-Fasano, la consegna slitta al 24 luglio
Amati: “Asl Bari parla dei muretti a secco, mentre concede proroghe, denari e smentisce se stessa. E i cittadini patiscono”
«Vergogna. Non ha pari il livello di sfacciataggine della Asl Bari nello smentire i suoi stessi atti precedenti sul nuovo ospedale Monopoli-Fasano» – esordisce il consigliere regionale Fabiano Amati, commissario di Azione.
«Con una lunga nota stampa – chiarisce il consigliere – i vertici dell’Asl si concentrano nel decantare i muretti a secco, evitando di riferire di aver concesso l’ennesima proroga, dal 24 aprile al 24 luglio 2023, smentendo i loro stessi atti e tutte le relazioni della Direzione lavori. Evidentemente non leggono né gli atti che firmano né quelli inviati dalla Direzione lavoro.
Prima concedono una proroga al 24 luglio 2023, giustificandola come limitata al solo potenziamento dell’impianto fotovoltaico, senza preoccuparsi di richiedere il nuovo cronoprogramma e giurando che la proroga non era attinente alle altre lavorazioni, mentre oggi cambiano le carte in tavola affermando che la proroga riguarda tutte le lavorazioni. E come giustificano il tutto? Con niente, ossia raccontando la difficoltà per l’impresa di reperire i materiali, mentre nei report mensili della Direzione lavori si legge che i materiali sono in gran parte nel cantiere ma non risultano messi in opera, e che non è stata mai inviata – nonostante la richiesta – la documentazione attestante la data delle ordinazioni dei materiali, così da poter giustificare validamente il ritardo, come la delibera Anac richiede».
«Inoltre – incalza Amati – sugli arredi e le attrezzature scaricano le responsabilità del ritardo sul presidente Emiliano e sulla Giunta, lamentando la mancata erogazione delle risorse finanziarie necessarie e dimenticando che sul punto avevano assicurato in moltissime occasioni la disponibilità del bilancio aziendale a effettuare le anticipazioni, nell’attesa dell’approvazione ministeriale dell’ultimo stralcio sui fondi statali per l’edilizia sanitaria».
«Insomma – conclude – i numerosi ritardi dell’impresa, assecondati dalla Asl senza alcun motivo, fornendogli la possibilità di sottrarsi all’irrogazione delle penali e contro il punto di vista della Direzione lavori, congiunti ad altre magagne già segnalate nei giorni scorsi, oggi vedono aggiungersi altre pezze a colore e critiche a Emiliano, il quale farebbe bene a cacciare i manager della Asl perché inadeguati a raggiungere il risultato: ossia, portare cure mediche e assistenza sanitaria dove impera il rischio di morte per malattia. Ma di questo i managers della Asl non parlano e la Giunta Emiliano tace, come se il problema non li riguardasse. Vergogna».